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La Rocca di Dozza è una casa-museo aperta al pubblico, il cui percorso di visita è sviluppato su tre livelli: fortezza medievale e rinascimentale, residenza rinascimentale e, infine, residenza settecentesca.
Fanno parte del Museo le stanze arredate con mobilio e quadreria storica della famiglia Malvezzi-Campeggi, che ha abitato la Rocca dal XVI secolo fino al 1960. All'interno del Museo sono altresì visibili le collezioni d’arte contemporanea relative alla Biennale del Muro Dipinto, in quanto al terzo piano della Rocca è ospitato il Centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto, che conserva i bozzetti e i documenti archivistici e bibliografici dell'omonima Biennale d'arte contemporanea. Risulta, dunque, evidente il ruolo chiave della Rocca per il borgo e il territorio circostante.
La Rocca di Dozza, di proprietà comunale, dal 2003 è gestita dalla Fondazione Dozza Città d’Arte e dal 2006 è riconosciuta come “Museo di Qualità” dalla Regione Emilia-Romagna, Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali. Fa parte del Sistema Museale Regionale, del FAI - Fondo Ambiente Italiano e dell'Associazione Nazionale Case della Memoria. Le peculiarità del palazzo-fortezza sono tali da farlo rientrare fra gli edifici storici ed artistici destinati a musei, esposizioni e mostre assoggettabili ai disposti del Decreto Ministero Beni Culturali ed Ambientali 20.05.1992 n° 569.
ORARI DI VISITA:
- ORA LEGALE (da marzo a novembre):
Dal lunedì al sabato ore 10-13 e 14-19
Domenica e festivi ore 10-19
- ORA SOLARE (da novembre a marzo):
Dal lunedì al sabato ore 10-13 e 14-18
Domenica e festivi ore 10-18*
* Il Museo della Rocca di Dozza è chiuso al pubblico il 25 dicembre e nei pomeriggi del 24 e del 31 dicembre.
BIGLIETTO DI INGRESSO:
- INTERO € 7,50
- RIDOTTO € 6,00 per:
- studente maggiorenne
- gruppi sopra 20 unità (a persona)
- possessore tessera FAI - Fondo Ambiente Italiano
- possessore tessera Touring Club Italiano
- possessore tessera Amici dei Borghi
- SCOLARESCHE € 2,00 (a bambino)
- GRATUITO per:
- under 18
- residente del Comune Dozza
- possessore Card Cultura
- disabile (nel caso di disabilità 100% anche l'accompagnatore gode dell'ingresso gratuito)
- guida turistica con badge/tesserino
- giornalista con badge/tesserino
INFORMAZIONI UTILI:
- All'interno della Rocca di Dozza non sono ammessi animali.
- La biglietteria della Rocca di Dozza chiude 30 minuti prima dell'orario di chiusura del museo.
Come raggiungerci
Dozza si trova poco distante dal tracciato della Via Emilia, tra Bologna e Imola, da cui dista rispettivamente 25 e 6 chilometri. Guarda la posizione su google mapsIn auto
Uscire dall'Autostrada A14 (Bologna-Ancona) a Castel San Pietro Terme, se si proviene da nord, o da Imola, se si proviene da sud. Percorrere poi la Via Emilia fino al bivio per Dozza. Proseguire lungo via Calanco. Parcheggiare nell'area di sosta idonea al parcheggio per auto, bus e camper in Piazza Fontana, distante 100 metri dalla Rocca. In treno e autobusScendere alla stazione dei treni di Imola, proseguire a piedi lungo il viale della stazione fino alla stazione degli autobus. Prendere l’autobus 101 in direzione Bologna. Scendere alla fermata di Toscanella sul bivio di Dozza. Da lì prendere l’autobus 147, servizio solo su prenotazione (051 290 299). IMPORTANTE: effettuare la prenotazione della corsa almeno 60 minuti prima della fascia oraria desiderata. Maggiori informazioni su www.tper.it (n.b. Il servizio 147 è attivo dal lunedì al sabato). Collezioni
Quadreria e arredi storici
Le collezioni sono costituite dal patrimonio storico-artistico della famiglia Malvezzi-Campeggi, che abitò il palazzo-fortezza dal 1529 al 1960. Sono conservate all'interno della Rocca, all'interno delle sale arredate del piano nobile, che hanno mantenuto l'originario aspetto residenziale. La quadreria storica, in cui domina la ritrattistica dei membri delle famiglie Campeggi e Malvezzi, comprende 41 dipinti ed è costituita da opere di Bartolomeo Passerotti, Federico Lana, Giacomo Cavedoni, Lorenzo Pasinelli, Alessandro Tiarini, Felice Torelli e Lucia Casalini Torelli.
Completano l'arredamento del piano nobile della Rocca antichi arredi, quali cassepanche, cassettoni, specchiere, tavoli, poltrone a rocchetto, nonché l'altare della Cappella della Madonna Immacolata.
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Oggetti tradizionali da cucina
Questa collezione comprende le antiche strumentazioni in dotazione al castello, nonché alcuni oggetti provenienti dalla ricca raccolta di pezzi della civiltà contadina di Don Polo, acquisita dal Comune di Dozza nel 1976. Tali utensili sono contestualizzati nella cucina storica del palazzo-fortezza, che mantiene l'antica struttura originaria cinquecentesca, completa di focolare, forno, fornelli, acquaio e pozzo. La cucina è situata al piano terra, dove si trovano anche altri locali di servizio, quali la dispensa, la ghiacciaia e la lavanderia del castello.
La cucina ha conservato integralmente l'originaria struttura funzionale, come testimonia una pianta della metà del XVIII secolo, attribuita all’architetto Antonio Laghi. Rimane invariata la posizione del camino, dei fornelli, del pozzo e dell’acquaio. Un centinaio di oggetti (attrezzi per la manutenzione del focolare, utensili e recipienti da cottura, stoviglie, arredi) concorre a delineare le azioni che si svolgevano quotidianamente all’interno di questo ambiente domestico.
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Bozzetti del Muro Dipinto
Questa collezione comprende dipinti, bozzetti e disegni preparatori del lavoro su muro, legati alla manifestazione d'arte contemporanea del Muro Dipinto di Dozza. Si trova presso il Centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto, situato al terzo piano della Rocca. Nello specifico, sono conservati oltre 150 reperti tra bozzetti, studi e, talvolta, vere e proprie opere finite, legati alle pitture realizzate per la Biennale del Muro Dipinto. I murales compongono una galleria d’arte contemporanea a cielo aperto con opere di personalità quali Sebastian Matta, Bruno Saetti, Giuseppe Ziganina, Emilio Contini, Concetto Pozzati, Remo Brindisi, Renzo Grazzini, Giacomo Soffiantino, Riccardo Schweizer, Riccardo Licata, Aldo Borgonzoni, Ennio Calabria, Cesare Sughi, Norma Mascellari, Luca Alinari, Gino Pellegrini, Karin Andresen.
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Donazione Norma Mascellani
Al secondo piano della Rocca, all'interno delle sale espositive, è possibile ammirare un nucleo di opere della celebre pittrice bolognese Norma Mascellani (Bologna 1909 - 2009). Allieva di Giorgio Morandi, Alfredo Protti, Guglielmo Pizzirani e Giovanni Romagnoli, Norma elaborò presto una ricerca pittorica personale, orientata fra il figurativo e il metafisico.
Norma Mascellani ha partecipato alla Biennale del Muro Dipinto di Dozza nel 1995 realizzando, nella loggia del Palazzo Comunale di Dozza, una delle sue poetiche vedute dell’Isola di San Giorgio a Venezia. In quell’occasione, ha donato al Comune di Dozza una ventina di dipinti tra olii e pastelli.
Donazione Carlo Leoni
Presso il Museo della Rocca, all'interno del Centro Studi al terzo piano, si conserva anche un nucleo di trenta incisioni di Carlo Leoni, donato dall'omonima famiglia nel 2006.
Carlo Leoni (Bologna 1925 - Vergato 1982) è considerato uno dei più interessanti artisti del dopoguerra e uno dei maggiori incisori italiani del XX secolo, a partire da Giorgio Morandi, di cui fu allievo.
Donazione Teresio Arcangeli
Al terzo piano della Rocca, nelle sale espositive, sono esposte le opere della donazione Teresio Arcangeli (1934 - 2008). I dipinti e i disegni della collezione hanno tutti un unico soggetto, Teanna, la moglie di Teresio. Da quando costei morì, nel 1993, egli iniziò a commissionare ritratti dell'amata moglie ad insigni artisti, quali Nani Tedeschi, Maria Paola Forlani, Norma Mascellani, Vera Tait, Riccardo Ghiribelli, Alfonso Frasnedi, Xurxo Martino Costa Pérez, Tano Pisano, Pietro Lenzini, Ghesine Arps. I pittori, cui il dozzese Arcangeli si rivolgeva, erano per lo più quelli che intervenivano alle Biennali del Muro Dipinto.
Sorprendente è il legame tra il nucleo dei ritratti appartenuti a Teresio Arcangeli, una collezione privata dal carattere particolarmente intimo, e la Biennale del Muro Dipinto di Dozza, una manifestazione d'arte pubblica, che ha permesso di creare lungo le vie di Dozza una vera e propria galleria d'arte a cielo aperto.
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