IL CASTELLO DI DOZZA DIVENTA CASA DELLA MEMORIA

su Luglio 07, 2022

a Piazzale Rocca, 40060 Dozza BO, Italia

Categorie: Rocca di Dozza

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IL CASTELLO DI DOZZA DIVENTA CASA DELLA MEMORIA

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COMUNICATO STAMPA

Il Castello di Dozza diventa Casa della Memoria

È la 21esima realtà dell’Emilia Romagna che entra nella rete nazionale

Bologna, 7 luglio 2022 - Una nuova casa dell’Emilia Romagna entra a far parte dell’Associazione Nazionale Case della Memoria: si tratta del Castello di Dozza nell’omonimo Comune in provincia di Bologna. Il Castello è Casa della Memoria dell'umanista, diplomatico, cardinale Lorenzo Campeggi, feudatario della Rocca per concessione papale. È gestita dalla Fondazione Dozza Città d’Arte, istituita dal Comune di Dozza nel 2003 con l’obiettivo di garantire il pieno godimento dell'antico borgo medievale, una piccola città ben conservata sotto il profilo urbanistico e paesaggistico, con una peculiarità museografico-monumentale come la Rocca Sforzesca.

«Siamo felicissimi che un’altra realtà dell’Emilia Romagna entri a far parte della nostra rete portando a ventuno il numero di case museo emiliane che fanno parte delle Case della Memoria – commenta Adriano Rigoli, presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria -. Uno splendido castello con una storia antichissima che la Fondazione Dozza gestisce con cura e attenzione e che ringraziamo per la domanda di adesione che siamo stati felici di accogliere».

«Il Castello è il cuore del borgo di Dozza e rappresenta un motivo di attrattività unico – aggiunge Marco Capaccioli, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria -. È il chiaro esempio di quanto la casa museo e il suo territorio possano fare l’una per l’altro, attraverso una promozione sinergica e integrata, dove la valorizzazione dell’una è motivo di crescita anche per l’altro. Un approccio che da anni, come associazione, ci impegniamo a promuovere».

«Entrare a far parte del virtuoso circuito dell’Associazione Nazionale Case della Memoria costituisce un’importante opportunità per valorizzare ulteriormente il patrimonio culturale e immateriale di Dozza, legato alla storia, ai monumenti e ai personaggi, primo fra tutti il cardinale Lorenzo Campeggi, che ne ha accresciuto il lustro e l’importanza. Questa adesione all’associazione, che è stata chiesta dall’unanimità del consiglio direttivo della Fondazione Dozza città d’Arte – conclude Simonetta Mingazzini, presidente – sarà anche occasione per confrontarsi con realtà simili ed intraprendere nuove iniziative e progetti».

La Rocca di Dozza, nota anche come Rocca Sforzesca di Dozza, è un edificio complesso dalla storia secolare, che dall'epoca della sua edificazione, collocabile intorno alla metà del XII secolo, ha subito numerosi interventi di ampliamento e adeguamento funzionale, riconducibili a tre fasi principali, ancora ben visibili all'interno del percorso di visita del museo. La Rocca è stata abitata fino al 1960, anno in cui fu ceduta al Comune di Dozza che l'aprì al pubblico come casa-museo. Il museo della Rocca è gestito dalla Fondazione Dozza Città d'Arte, già riconosciuto quale “Museo di Qualità” è entrato nel 2022 a far parte del sistema Museale Regionale dell’Emilia-Romagna.

Il museo della Rocca di Dozza è parte integrante del complesso monumentale della Rocca stessa. Fanno parte del museo le opere d’arte e gli arredi storici legati alla famiglia Malvezzi-Campeggi che abitarono la Rocca dal XVI secolo fino al 1960. Il complesso si presenta come casa-museo aperta al pubblico, in cui il percorso di visita è sviluppato su tre livelli: fortezza medievale e rinascimentale, residenza rinascimentale e, infine, residenza settecentesca. Il museo comprende anche collezioni d’arte contemporanea, relative alla Biennale del Muro Dipinto e ospita i bozzetti e i documenti archivistici e bibliografici afferenti al Centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto.

Associazione Nazionale Case della Memoria

L’Associazione Nazionale Case della Memoria mette in rete 93 case museo in 13 regioni italiane (Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna) che hanno deciso di lavorare insieme a progetti comuni e per promuovere questa forma museale in maniera più incisiva anche in Italia. Abitazioni legate a tanti personaggi della cultura italiana: Giotto, Giovanni Boccaccio, Francesco Datini, Leonardo da Vinci, Niccolò Machiavelli, Francesco Cavassa e Emanuele Tapparelli d’Azeglio, Agnolo Firenzuola, Pontormo, Benvenuto Cellini, Filippo Sassetti, Lorenzo Bartolini, Silvio Pellico, John Keats e Percy Bysshe Shelley, Francesco Guerrazzi, Giuseppe Verdi, Elizabeth Barrett e Robert Browning, Pellegrino Artusi, Corrado Arezzo de Spucches e Gaetan Combes de Lestrade, Giosuè Carducci, Sidney Sonnino, Giovanni Pascoli, Giacomo Puccini, Ferruccio Busoni, Maria Montessori, Enrico Caruso, Giorgio e Isa de Chirico, Antonio Gramsci, Raffaele Bendandi, Piero Bargellini, Enzo Ferrari, Primo Conti, Leonetto Tintori e Elena Berruti, Indro Montanelli, Italo Zetti, Ivan Bruschi, Ilario Fioravanti, Goffredo Parise, Barbara Marini Clarelli e Francesco Santi, Loris Jacopo Bononi, Giorgio Morandi, Sigfrido Bartolini, Venturino Venturi, Luciano Pavarotti, Robert Hawthorn Kitson con Frank William Brangwyn e Daphne Phelps, Elémire Zolla, Toti Scialoja e Gabriella Drudi, Gabriele D’Annunzio (il Vittoriale degli Italiani), Papa Clemente XII, Giacinto Scelsi, Giulio Turci, Filadelfo e Nera Simi, Secondo Casadei, Carlo Levi, Domenico Aiello e Michele Tedesco, Marino Moretti, Augusto e Anna Maria Radicati, Mauro Giuliani, Carlo Mattioli, Michelangelo Buonarroti, Sofia ed Emanuele Cacherano di Bricherasio, Michele De Napoli, Aurelio Saffi, Antonio Boschi e Marieda Di Stefano, Francesco Messina, Giuseppe Garibaldi, Francesco Baracca, Giovanni Verità, Ugo Tognazzi, Salvatore Quasimodo, Cosimo Della Ducata, Tullio Vietri, Galileo Galilei, Giovanni Michelucci, Rosario Livatino, Tonino Guerra, Giuseppe Puglisi, Giuseppe Berto, Vittorio Mazzucconi, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Papa Pio X, Quinto Martini, Mario Bertozzi, Lorenzo Campeggi e con il Cimitero di Porta a Pinti (cosiddetto Cimitero degli Inglesi), il Cimitero degli Allori a Firenze e la Casa della Memoria di Milano.

L’Associazione Nazionale Case della Memoria è in Italia l’unica rete museale di case museo di personaggi illustri a livello nazionale, partecipa alla Conferenza Permanente delle Associazioni Museali Italiane di ICOM Italia ed è “istituzione cooperante" del Programma UNESCO "Memory of the World" (sottocomitato Educazione e Ricerca). Info: www.casedellamemoria.it

 

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